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giovedì 17 aprile 2014

UN DESTINO CHE CONDUCE ALLA DONNA...
Due pomeriggi tra gli scaffali di diverse librerie sono per me un meraviglioso regalo di Natale - e visto che è tornato il freddo, la festività ci sta bene. Pile di libri da spulciare, mentre nel sacro silenzio come un equilibrista evito di farli cadere. Il mio posto preferito è vicino ai classici; mi accorgo sempre che me ne manca qualcuno e felice mi avvento su quello che affiancherà gli altri figlioli che mi attendono a casa. Questa volta però è successa una cosa strana e affascinante: mentre cullo tra le mani Prévost, Gautier, Baudelaire mi guardo attorno quasi sentissi un'attrazione particolare. Eccolo... un libro piccolo con un titolo che pugnala il cuore: SII BELLA E STAI ZITTA di Michela Marzano. Sensibile a tutto ciò che riguarda le donne era già mio ancor prima di sfiorarlo. Ma la cosa fantastica deve ancora venire: inizio a sfogliarlo ed ecco che una citazione di Charles Baudelaire mi attira: "Cosa apprezzi di me, mio strano amante? - Sii bella e taci!", tratta da I FIORI DEL MALE. Vuoi che tra i libri che custodivo gelosamente c'era proprio I FIORI DEL MALE?! Può sembrare una semplice coincidenza, invece per me è stato puro DESTINO. Chi mi conosce sa che tutti gli argomenti che riguardano le donne possono diventare per me terreno di battaglia. Di donne se ne parla tanto, ma mai abbastanza e ogni volta che sembra di aver raggiunto un traguardo subito si ritorna indietro ricadendo nel baratro della sofferenza. 
RISPETTO sostantivo maschile che persino il dizionario proclama con esempi "maschili": Uomo di rispetto. - Nutrire rispetto per il proprio padre. RISPETTO, un sostantivo che seppur fa molta fatica ad entrare nel nostro quotidiano, non giustifica l'assenza di legame che c'è tra esso e la donna. Ebbene, credo che l'incontro tra me e questi due testi: SII BELLA E STAI ZITTA e I FIORI DEL MALE fosse un altro pezzetto del mosaico della mia vita che va a comporsi. Ho scritto un romanzo che parla di donne e sento che sulla mia strada di semplice e umile scrittrice alle prime armi dovrò continuare a dar voce alle donne. Sceglierò il modo più consono al mio stile, ma le donne resteranno per me faro nel buio. E' giunto il momento di uscire dall'oscurità e... sarebbe bello una volta per sempre. 

mercoledì 9 aprile 2014

6 aprile 2014...


Dopo tre giorni dalla presentazione riesco finalmente a trovare qualche minuto per raccontarvi le mie impressioni. Premetto che la scorsa settimana un tornado si è abbattuto sulla mia casa: appuntamento con una giornalista della mia città, intervista nella radio locale, prove della presentazione, prove abiti, studio e tanto altro - già rimosso. La prima presentazione del mio romanzo è stata un vero e proprio matrimonio. Con l'aiuto di tanti cari amici il mio romanzo è stato presentato in modo insolito. La location: un angolo di storia dove comparse in abiti dell'Ottocento si aggiravano, mentre da sottofondo leggere alcune righe de "L'altra faccia del cammeo" si posavano sulla grande platea. Lo speravo, ma vedere così tanta gente mi ha dato una gioia indescrivibile. Non ricordo molto di quello che ho detto; ero davvero emozionata, ma sono certa di essere stata felice per tutto il tempo. Quella felicità che non riuscivo a provare è arrivata nel momento giusto; come il sole spuntato improvvisamente tra le nuvole cariche di acqua. Spero di aver lasciato un bel ricordo in tutti coloro che hanno sfiorato il mio romanzo.






mercoledì 2 aprile 2014

LE PICCOLE COSE CHE MI CONCEDO

Una fetta di torta di mele, un caffè fumante, un raggio di sole, i passi di un libro seduta ad una panchina... mancano pochissimi giorni alla presentazione ufficiale del mio romanzo e intorno a me c'è fermento. La fretta non è mai stata il mio forte, mi mette ansia. Mi piace prendere il tempo che serve, infatti da grande perfezionista organizzo sempre con largo anticipo. Ma ora che il tempo stringe, per ritrovare la serenità mi concedo dei piccoli momenti tutti miei, solo miei. E' come per la scrittura; ritirata nella mia intimità chiudo i contatti con l'esterno e riprendo a respirare lentamente. Lo sguardo diventa attento, coglie il dettaglio. La velocità, la fretta restano sempre in superficie. Provate a fermarvi un attimo, lo dovete a voi stessi. Ascoltate il vostro respiro, non datelo per scontato e concedetevi almeno per una volta ciò che la vostra anima reclama. Io intanto mi concedo queste semplici riflessioni e vi dono alcune righe di un libro; leggetele lentamente e lasciatevi avvolgere dalle sfumature delle parole...

Ma cos'è dopo tutto la notte? Un breve spazio, specie quando il buio s'attenua così presto, e così presto s'ode il canto d'un uccello, il chicchirichì d'un gallo, o si ravviva il verde scialbo, come foglia che si schiuda, del cavo dell'onda. Ma a ogni notte fa seguito un'altra notte. L'inverno ne tiene in serbo un fascio e le distribuisce in modo uguale, regolare, con dita instancabili. Esse s'allungano, si fanno più buie. Alcune tengono sospese in aria pianeti limpidi, dischi di fulgore. Gli alberi d'autunni, nella loro desolazione, hanno il balenio dei vessilli laceri che risplendono nella tetraggine delle cripte di fredde cattedrali, ove lettere d'oro su pagine di marmo raccontano di morti in battaglia e di ossa sbiancate e bruciate lontano tra le sabbie dell'India. Glia alberi d'autunno luccicano nel giallo chiarore della luna, nella luce del plenilunio, che ingentilisce l'energia del lavoro, ammorbidisce le stoppie e porta l'onda turchina a lambire la riva. (GITA AL FARO - Virginia Woolf)