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venerdì 5 settembre 2014

DIARIO DI UNA SCRITTRICE

Con rispetto rubo il titolo di questo post a un libro che qualche anno fa ho divorato: Diario di una scrittrice di Virginia Woolf; libro in cui sono racchiusi molti dei suoi giorni estrapolati dai diari che assiduamente scriveva. 
Sono trascorsi più di 2 mesi dall'ultimo mio post, per questo motivo mai titolo fu più indicato. Cercherò di riassumere in poche righe ciò che ci ha tenuto lontani virtualmente.

Due mesi intensi in cui non mi sono fatta mancare nulla sotto ogni profilo . Ho conosciuto la scrittura di Julio Cortazar attraverso la lettura diffusa in tutta l'Italia di Un certo Lucas. Per undici giorni ho fatto volontariato presso il campo di accoglienza della mia città. Di emigrazione se ne parla troppo poco e sicuramente nel modo sbagliato. Io  utilizzerò  le mie foto per descrivervi quanto questa esperienza abbia cambiato la mia vita.




 In occasione della rassegna "Libri nei vicoli del Borgo", a Locorotondo, ho presentato il mio romanzo "L'altra faccia del cammeo" - Edizioni Leucotea. Un'incantevole serata moderata da Ermelinda Prete che successivamente ho voluto assieme allo staff del grazioso bistrot Le Rendez-Vous che aprissi la rassegna letteraria "La terrazza delle scrittore". 
Per la troppa fame di arte ho partecipato tre giorni a Manufacta Spring Edition - mercatino dell'autoproduzione. Tre giorni di divertimento puro e creatività. E gli amici quelli non sono mancati. 




L'incontro con il caro Edgar Allan O'mill, Pittore Ufficiale della Marina Militare Italiana, ha reso le mie giornate ricche di fascino. Scambi di pensiero, libri, arte e tanta tanta storia. Poi capita che nello stesso fine settimana si intersecano due eventi; ma voi pensate che io mi sia tirata indietro? Niente affatto.



Ho diviso il mio tempo tra il Mercatino inserito nell'evento Artefranca Doc - Festival di origine creativa e la città di Manduria con "La notte dell'arte" dove hanno voluto che presentassi il mio libro. Ed è in questa occasione che ho avuto modo di conoscere il Ministro degli Affari Regionali Lanzetta. Donna coraggiosa. Se non la conoscete vi invito a fare un giro su internet, ne rimarrete sbalorditi. 



Ho riscoperto l'alba sul finire di Artefranca Doc e ancora non riesco a togliermi dalla mente il fuoco che sprigionava. 








Un'altra alba a distanza di pochi giorni mi ha accompagnata a Loro Piceno nelle Marche. Con alcuni amici abbiamo deciso di non lasciare in sospeso ciò che due mesi prima avevamo iniziato nel campo di accoglienza. La loro vita continua e noi abbiamo deciso di stargli accanto. Intanto anche la mia vita procede e ho già ripreso a scrivere il mio secondo romanzo. Non ho nessuna voglia di fermarmi; ho tanto altro da fare. Chiedo scusa se qualche avvenimento l'ho saltato o se non ha citato tutti coloro che hanno reso quest'estate indimenticabile. Grazie!

martedì 3 giugno 2014

PROVOCARE E' MEGLIO CHE CURARE...
Far parte di una società dove è obbligatorio indossare una maschera per non restare isolati, non fa per me. Scrivere qualcosa per accontentare gli altri, non fa per me. Seguire, come una pecora, la strada che immeritatamente ti conduce prima al traguardo, non fa per me. E la lista sarebbe ancora più lunga se non fosse che non voglio annoiarvi. Sono stanca della falsità; ho voglia di essere semplicemente me stessa, senza dover per forza essere accomodante. Aprirò il mio cuore e mostrerò l'anima solo a chi come me ha voglia di percorrere una strada che non, per forza, deve essere quella di tutti. 
La settimana passata è stata piena di pensieri, dubbi e domande a cui probabilmente non ho trovato risposte; ma sopra ogni cosa mi sono chiesta più volte cosa voglio "ottenere" attraverso la scrittura. Scrivere non è semplice, ma nessuno ci ha costretti e se lo si fa è perché lo si è scelto. Io e la scrittura ci siamo incontrate e da subito amate; ma l'amore va alimentato e per resistere a tutte le tempeste deve basarsi sulla sincerità. Le mie parole, il mio romanzo sono il frutto di questo sentimento, e onestamente per quanto io non sia famosa, e poco mi importa diventarlo, merita rispetto. L'ALTRA FACCIA DEL CAMMEO, un lavoro sudato, una pubblicazione meritata e onesta, un percorso che oggi mi fa procedere a testa alta, con gli occhi sempre rivolti alla condivisione. Ed è proprio a questo che aspiro attraverso la scrittura. Così come è stato, almeno lo spero, per la mia ultima presentazione.
Domenica 1 Giugno nella Libreria Storie in Corso - nella mia città - ho presentato L'altra faccia del cammeo, seguendo però un percorso innovativo rispetto alle solite presentazioni. Il tema prescelto era il rapporto madre-figlia di cui tanto è intriso il mio romanzo, ma ho deciso di affrontarlo attraverso la visione e l'esperienza di due scrittrici che in questi anni di appassionata lettura mi hanno accompagnata: Virginia Woolf e Irène Némirovsky. Attraverso la mia voce ho raccontato ciò che per molti era sconosciuto, la loro vita e l'esperienza materna. Ho ridato vita a due donne che spesso, per dar spazio a una scrittura innovativa e contemporanea, restano nel dimenticatoio. Ho voluto riascoltare e dare al pubblico la possibilità di farlo leggendo dei pezzi tratti dalle loro opere. Ho espressamente voluto "non" concentrarmi su me stessa. Come posso raccontare del mio romanzo senza fare alcun riferimento a ciò da cui provengo? Come posso esprimere un'idea senza mostrare le radici da cui è sbocciata? La gente non può, e non deve, comprare un libro se di esso non conosce l'energia che ne ha permesso la creazione. Mi sento in dovere di trasmettere e quindi di condividere con la gente ciò che di buono e cattivo ha portato nella mia vita L'ALTRA FACCIA DEL CAMMEO. 
Quanto è importante vendere tante copie se poi le tue parole non arrivano al cuore? Cosa te ne fai di esser riconosciuto per strada se poi di te non hai mostrato nulla? Il tuo libro sarà solo un oggetto commerciale e ben presto anche la tua anima e le tue parole. E come per il romanzo c'è una bella copertina accattivante ad attenderlo, anche per lo scrittore "commerciale" ci sarà una risplendente maschera. 
QUESTA STORIA NON FA PER ME.



lunedì 12 maggio 2014

10 MAGGIO 2014 - SALONE INTERNAZIONALE DEL LIBRO DI TORINO

Questo 2014 mi sta regalando tante incredibili esperienze, tra cui la presentazione del mio romanzo d'esordio L'altra faccia del cammeo - Edizioni Leucotea al Salone Internazionale del Libro di Torino. Sono tornata nella mia Martina Franca la notte scorsa e ancora fatico a credere che tutto ciò sia accaduto. Sono stati due giorni intensi, ma cercherò brevemente di condividerli con voi. 
Sabato 10 Maggio l'apertura del Salone era alle 10:00, ma circa un'ora prima - considerando la fila del giorno precedente - ho avuto il piacere di ritirare il badge da relatore. Incredula l'ho indossato e in attesa ho vissuto quei minuti nell'inconsapevolezza di ciò che sarebbe avvenuto di lì a poco. Era in assoluto la prima volta che mettevo piede a Torino e del Salone Internazionale del Libro ne avevo solo sentito parlare. Come un pesciolino fuor d'acqua ho varcato l'ingresso e timidamente mi sono guardata attorno. I miei erano gli occhi sgranati di una bambina nel mondo dei balocchi e per l'emozione non sapevo da dove cominciare a esplorare. Ovviamente avevo un'indescrivibile voglia di conoscere la mia famiglia editoriale Edizioni Leucotea e piacevolmente mi sono ritrovata dinanzi a persone amorevoli e appassionate del proprio lavoro. Di questo non avevo dubbi, ma conversarci personalmente è stato come passeggiare in un giardino pieno di effluvi avvolgenti. Auguro a tutti gli scrittori di trovare una Casa Editrice - come la mia -  che ha come prerogativa coccolare sia l'opera che l'autore.
Voglio ora parlarvi di un aspetto importante che si aggancia sia al mio rapporto con la Casa Editrice, sia al prosieguo della giornata. La presentazione del mio libro era prevista per le 21:00, così come è ovvio che fosse, ho iniziato a visitare il Salone: un'infinità di espositori, Case Editrici piccole, medie e grandi; sale adibite alle presentazioni ed eventi su eventi. E' stata un'esperienza magnifica, ma ad oggi mi rendo conto di non essermi approcciata al Salone come una semplice lettrice. Perché dico questo? Il passo successivo alla stesura del romanzo è la ricerca delle Case Editrici a cui inviare il manoscritto. Bene, qui si svelano tanti altarini che semplicemente non hanno nulla a che vedere con la passione per la scrittura. Tra i tanti misteri scopri che alcune, tante, CE chiedono per pubblicare dei contributi economici, e non vi dico la delusione; tant'è che sabato scorso dinanzi a tutte - di cui molte ricordavo il nome - non ho potuto non essere selettiva. Incrociare lo sguardo di chi mi ha proposto un contratto a pagamento è stato una fitta al cuore. Perché sporcare la scrittura e l'editoria in questo modo? Ciò che vi sto raccontando farà di me una nemica per tutti coloro che sono scesi a compromessi, ma non posso restare in silenzio e non consigliare a chi vuole intraprendere il cammino della scrittura di rispettare la propria opera  e di non svenderla pagando per pubblicare velocemente.
Il Salone però non è stato solo questo; visitare gli spazi espositivi "seri" mi ha arricchito notevolmente. Nuove conoscenze, scrittori da tutto il mondo che hanno voglia di raccontare e di raccontarsi, editori emozionati per il loro esordio e altri felici di condividere il proprio lavoro.
Condividere... un verbo che ho il piacere di usare spesso, come ora che "condividerò" con voi le emozioni che ho provato durante la presentazione. Sedersi là dove si sono avvicendati altri autori, e non certo alla prima esperienza, se da un lato provoca ansia, dall'altro carica di adrenalina. E' sempre un piacere parlare della propria opera e farlo a Torino è certamente una grande soddisfazione.
E' stato un avvenimento che mai potrò dimenticare e che mi ha anche regalato nuovi amici. Tanti altri dalla mia città mi hanno sostenuto, ognuno a modo proprio, ma con viva presenza.
Oggi sono felice e poco mi importa di chi non condivide con me questo cammino. Non tutti sanno riconoscere il bene. 
Io intanto oggi ho fatto il mio solito giro nel giardino che con grazia mi ha accolta tra i suoi fiori. 
Ricca di emozioni ritorno alla mia semplice vita.

sabato 10 maggio 2014

Finalmente a Torino...
In questi giorni ho parlato così tanto del Salone Internazionale del libro di Torino e ora posso dire di esserci davvero vicino. Domani sarà il giorno della presentazione de L'altra faccia del cammeo - Edizioni Leucotea al grande pubblico torinese e non. E pensare che solo qualche ora fa ero nella mia amata Martina Franca... e poi la bellissima Torino. Ho visto molto poco durante il tragitto in taxi,  ma credo di esserne rimasta affascinata. Domani sarà tutto ancora più bello. Incrociamo le dita. Si è fatta una certa ora e  credo sia il caso di riposare. Ci vediamo domani al Salone...

martedì 6 maggio 2014

L'altra faccia del Cammeo la fragilità dei sogni


...e in attesa di essere presentato al Salone Internazionale del Libro, rispolveriamo il booktrailer del romanzo L'ALTRA FACCIA DEL CAMMEO, Edizioni Leucotea, scritto da Annamaria Zito.

lunedì 5 maggio 2014

FOLLA DI PENSIERI...

Troppi giorni sono trascorsi dall'ultima mia riflessione sul blog e in una settimana che conterrà un evento importante della mia vita, non si può restare in silenzio.Intanto in questo tempo trascorso ho goduto di una bella compagnia, ho fatto nuove amicizie e ho visto il mio romanzo prendere strade a me ignote. Ho avuto impegni su più fronti e ancora molti vi succederanno, ma tante energie non possono disperdersi nel nulla. Ora all'orizzonte c'è un nuovo sentiero da percorrere, un'esperienza che avrei fatto da semplice amatrice di libri e che invece il destino ha voluto che facessi con più partecipazione. L'altra faccia del cammeo sarà tra i libri presentati al Salone Internazionale del Libro di Torino, e io da madre ne sono orgogliosa. Vorrei condividere con tutti voi questa esperienza e ci proverò in tutti i modi; se non con le parole almeno con le foto. CONDIVIDERE... povero chi non ci riesce. Condividere gioie e dolori è camminare assieme, crescere e accrescere l'anima. Siamo abituati a condividere su Facebook, ma fino a che punto si può parlare di condivisione? Seppur nascosti dietro un monitor o un cellulare non riusciamo più a condividere se non foto o frasi altrui. E a questo punto chi siamo? Con che voce parliamo? Con quale mente ci preoccupiamo di pensare? E' un argomento troppo complesso e probabilmente questo è il posto meno adatto. Così basta moralismi. Condivido un'immagine. In questi giorni sto leggendo La storia di Elsa Morante e ieri sera nel buio della mia stanza mi sono immaginata in un rifugio a condividere con altri sconosciuti i giorni della guerra. Senti lo stomaco stringersi e il fiato spezzarsi. La fame, quella vera e non il languorino che con indifferenza soddisfiamo. Lo sporco che scivola sulla pelle e la puzza. Sirene, bombe e boati. Poi il nulla. Date, luoghi, nomi da ricordare... è questa la vera storia? O il senso di colpa che da ieri sera mi affligge?

giovedì 17 aprile 2014

UN DESTINO CHE CONDUCE ALLA DONNA...
Due pomeriggi tra gli scaffali di diverse librerie sono per me un meraviglioso regalo di Natale - e visto che è tornato il freddo, la festività ci sta bene. Pile di libri da spulciare, mentre nel sacro silenzio come un equilibrista evito di farli cadere. Il mio posto preferito è vicino ai classici; mi accorgo sempre che me ne manca qualcuno e felice mi avvento su quello che affiancherà gli altri figlioli che mi attendono a casa. Questa volta però è successa una cosa strana e affascinante: mentre cullo tra le mani Prévost, Gautier, Baudelaire mi guardo attorno quasi sentissi un'attrazione particolare. Eccolo... un libro piccolo con un titolo che pugnala il cuore: SII BELLA E STAI ZITTA di Michela Marzano. Sensibile a tutto ciò che riguarda le donne era già mio ancor prima di sfiorarlo. Ma la cosa fantastica deve ancora venire: inizio a sfogliarlo ed ecco che una citazione di Charles Baudelaire mi attira: "Cosa apprezzi di me, mio strano amante? - Sii bella e taci!", tratta da I FIORI DEL MALE. Vuoi che tra i libri che custodivo gelosamente c'era proprio I FIORI DEL MALE?! Può sembrare una semplice coincidenza, invece per me è stato puro DESTINO. Chi mi conosce sa che tutti gli argomenti che riguardano le donne possono diventare per me terreno di battaglia. Di donne se ne parla tanto, ma mai abbastanza e ogni volta che sembra di aver raggiunto un traguardo subito si ritorna indietro ricadendo nel baratro della sofferenza. 
RISPETTO sostantivo maschile che persino il dizionario proclama con esempi "maschili": Uomo di rispetto. - Nutrire rispetto per il proprio padre. RISPETTO, un sostantivo che seppur fa molta fatica ad entrare nel nostro quotidiano, non giustifica l'assenza di legame che c'è tra esso e la donna. Ebbene, credo che l'incontro tra me e questi due testi: SII BELLA E STAI ZITTA e I FIORI DEL MALE fosse un altro pezzetto del mosaico della mia vita che va a comporsi. Ho scritto un romanzo che parla di donne e sento che sulla mia strada di semplice e umile scrittrice alle prime armi dovrò continuare a dar voce alle donne. Sceglierò il modo più consono al mio stile, ma le donne resteranno per me faro nel buio. E' giunto il momento di uscire dall'oscurità e... sarebbe bello una volta per sempre. 

mercoledì 9 aprile 2014

6 aprile 2014...


Dopo tre giorni dalla presentazione riesco finalmente a trovare qualche minuto per raccontarvi le mie impressioni. Premetto che la scorsa settimana un tornado si è abbattuto sulla mia casa: appuntamento con una giornalista della mia città, intervista nella radio locale, prove della presentazione, prove abiti, studio e tanto altro - già rimosso. La prima presentazione del mio romanzo è stata un vero e proprio matrimonio. Con l'aiuto di tanti cari amici il mio romanzo è stato presentato in modo insolito. La location: un angolo di storia dove comparse in abiti dell'Ottocento si aggiravano, mentre da sottofondo leggere alcune righe de "L'altra faccia del cammeo" si posavano sulla grande platea. Lo speravo, ma vedere così tanta gente mi ha dato una gioia indescrivibile. Non ricordo molto di quello che ho detto; ero davvero emozionata, ma sono certa di essere stata felice per tutto il tempo. Quella felicità che non riuscivo a provare è arrivata nel momento giusto; come il sole spuntato improvvisamente tra le nuvole cariche di acqua. Spero di aver lasciato un bel ricordo in tutti coloro che hanno sfiorato il mio romanzo.






mercoledì 2 aprile 2014

LE PICCOLE COSE CHE MI CONCEDO

Una fetta di torta di mele, un caffè fumante, un raggio di sole, i passi di un libro seduta ad una panchina... mancano pochissimi giorni alla presentazione ufficiale del mio romanzo e intorno a me c'è fermento. La fretta non è mai stata il mio forte, mi mette ansia. Mi piace prendere il tempo che serve, infatti da grande perfezionista organizzo sempre con largo anticipo. Ma ora che il tempo stringe, per ritrovare la serenità mi concedo dei piccoli momenti tutti miei, solo miei. E' come per la scrittura; ritirata nella mia intimità chiudo i contatti con l'esterno e riprendo a respirare lentamente. Lo sguardo diventa attento, coglie il dettaglio. La velocità, la fretta restano sempre in superficie. Provate a fermarvi un attimo, lo dovete a voi stessi. Ascoltate il vostro respiro, non datelo per scontato e concedetevi almeno per una volta ciò che la vostra anima reclama. Io intanto mi concedo queste semplici riflessioni e vi dono alcune righe di un libro; leggetele lentamente e lasciatevi avvolgere dalle sfumature delle parole...

Ma cos'è dopo tutto la notte? Un breve spazio, specie quando il buio s'attenua così presto, e così presto s'ode il canto d'un uccello, il chicchirichì d'un gallo, o si ravviva il verde scialbo, come foglia che si schiuda, del cavo dell'onda. Ma a ogni notte fa seguito un'altra notte. L'inverno ne tiene in serbo un fascio e le distribuisce in modo uguale, regolare, con dita instancabili. Esse s'allungano, si fanno più buie. Alcune tengono sospese in aria pianeti limpidi, dischi di fulgore. Gli alberi d'autunni, nella loro desolazione, hanno il balenio dei vessilli laceri che risplendono nella tetraggine delle cripte di fredde cattedrali, ove lettere d'oro su pagine di marmo raccontano di morti in battaglia e di ossa sbiancate e bruciate lontano tra le sabbie dell'India. Glia alberi d'autunno luccicano nel giallo chiarore della luna, nella luce del plenilunio, che ingentilisce l'energia del lavoro, ammorbidisce le stoppie e porta l'onda turchina a lambire la riva. (GITA AL FARO - Virginia Woolf)


venerdì 28 marzo 2014

LA MIA VITA: UN ROMANZO CHE PRENDE FORMA...
Vivere la pubblicazione di un romanzo è un'esperienza affascinante che ti tiene continuamente in bilico su una fune. E' un gioco di sguardi e conferme. La fragilità prende il sopravvento; metti a nudo l'anima, ciò che sei o che sei stata. Moltitudini di parole scivolano oltre la porta e i personaggi a cui hai dato vita prendono il volo, forti di poter proseguire da soli. Nulla sarà più come prima e tra la gioia altrui devi tacere l'abbandono.
Presa dall'amore per ciò che scrivevo non ho mai riflettuto su come sarebbe stato questo momento. Si arriva alla fine di una storia un po' per caso... nell'ultimo "punto" un groviglio di emozioni vibra intensamente. E lo spazio vuoto che segue diventa la tela su cui la tua vita prenderà forma e dove qualcuno aggiungerà toni caldi e luminosi al tuo percorso. Oggi vivo nell'inconsapevolezza di ciò che accadrà. Vivo come una pagina bianca e cerco di prendere il meglio da quest'avventura.

lunedì 24 marzo 2014

LASCIO LA PAROLA A CHI HA LETTO IL MIO ROMANZO...
In due occasioni mi è capitato di recensire dei libri; non è mai cosa facile, soprattutto se in prima persona conosci il piacevole ma articolato mondo della scrittura. E' difficile restarne distaccati e vivi la recensione con la paura di lasciarti sopraffare dalla tua esperienza. Questo vale anche per qualunque libro ti passi tra le mani. Dal momento in cui intraprendi il cammino di prosatore, il tuo punto di vista di lettore muta. Quando però la recensione è un impegno che hai preso, ti chiudi nel baluardo e lasci fuori le "intromissioni". Ovviamente questa è la mia storia da recensore alle prime armi.
Successivamente viene il giorno in cui la casa editrice ti annuncia che il tuo romanzo è stato scelto per essere recensito; e qui tutto cambia. Per la paura, oltre a restare nel baluardo decidi di indossare un'armatura. Paura... qualcuno pubblicamente esprimerà un parere sul tuo romanzo. Sono stati giorni di lunga attesa. I miei pensieri si concludevano sempre con dei punti interrogativi. 
Sabato 22 Marzo "finalmente" - perché logorarsi non fa bene a nessuno -  la recensione è arrivata tra le mie mani... 
Non voglio aggiungere altro... solo GRAZIE a Giuliana Borghesani.


"L'altra faccia del Cammeo" di Annamaria Zito, Edizioni Leucotea 2014, recensione di Giuliana Borghesani.

Non leggevo un romanzo di questo genere dagli anni della mia giovinezza, quando i grandi romanzi romantici di Francia e Inghilterra erano il pane quotidiano per una giovane divoratrice di libri quale ero, e sono, benché ormai non più tanto giovane: un cammeo che passa di mano in mano tra le donne di una stessa famiglia, ma che forse, se avesse una volontà propria, sceglierebbe ben altro, figlie e madri, estranei che sanno condividere l'amicizia e l'affetto più di chi ce lo dovrebbe regalare per "legge". Ci sono tutti gli elementi dei romanzi, soprattutto francesi, del 1800, amore, morte, invidia, gelosia, soldi, perché no, anche di denaro si parla e, come sempre, questo avvelena anche i rapporti più stretti. Un romanzo di donne, in qualche modo, perché gli uomini, a me pare, fanno da sfondo, e non sempre positivo, se non qualcuno, certo non quelli da cui ci si aspetterebbe sostegno. Lascia sorpresi la fine del romanzo, o meglio, forse ci si aspetterebbe un esito diverso, ma probabilmente nel tempo in cui si svolge la storia questo corrisponde meglio alla realtà. La scrittura è ricca di colore, di profumi, che sembrano prendere forma, tanto che sembra quasi più consono alle scene pugliesi che a quelle francesi, perché questi sono i due luoghi in cui la storia è ambientata.


giovedì 20 marzo 2014

IL PRIMO INCONTRO CON I LETTORI...
Finalmente posso comunicare la data in cui battezzerò il mio romanzo: Domenica 6 Aprile 2014, alle ore 19,00 nell'incantevole centro storico di Martina Franca e precisamente a Casa Cappellari in Via Orfanelli, presenterò "L'altra faccia del cammeo" di Edizioni Leucotea. L'evento è organizzato da Asso Terraterra e Arte Franca Laboratori Urbani. A introdurmi e ad accompagnarmi lungo la serata ci sarà il Direttore di Martina News Massimiliano Martucci. Sarà una presentazione insolita, fatta di atmosfere evocative. Sfoglieremo assieme le pagine del romanzo attraverso un viaggio nel 1800. Preparate i sensi, saranno loro a condurvi da me...
foto realizzata da Francesco Torricelli

venerdì 14 marzo 2014

Una furtiva lagrima negli occhi suoi spuntò...

E' il 1832 quando "Una furtiva lagrima" conquista Milano. Gaetano Donizetti nell'arco di un mese compone l'opera che di lì a breve raggiungerà il cuore di tutti gli italiani e non solo: L'elisir d'amore. E' meraviglioso come un uomo dalle origini umili avesse tra le mani la potenza di sfiorare l'anima. Questa è per me la conferma che non bisogna essere eruditi per comporre, scrivere o comunque mettere al mondo pensieri e in questo caso musiche. Conoscere i sentimenti e lasciarsi avvolgere da essi è la chiave di tutto. In questo mio percorso, ancora solo alle origini, ho voluto (e non è solo merito mio) che Donizetti lasciasse scorrere sulla guancia della mia Isabelle "Una furtiva lagrima". Quando ora vi capiterà di rivedere il booktrailer del mio romanzo "L'altra faccia del cammeo" non lasciate niente al caso. Fermatevi, ascoltate con attenzione ogni parola e lasciate che esse entrino nella vostra vita vorticosamente.

Una furtiva lagrima
negli occhi suoi spuntò:
Quelle festose giovani
invidiar sembrò.
Che più cercando io vò?
M'ama! Sì, m'ama, lo vedo.
Un solo istante i palpiti
del suo bel cor sentir!
I miei sospir, confondere
per poco a' suoi sospir!
I palpiti, i palpiti sentir
confondere i miei co'suoi sospir!
Cielo! Si può morir!
Di più non chiedo, non chiedo.
Ah, cielo! Si può morir d'amor.



mercoledì 12 marzo 2014

Appena sfornato come del pane fumante entri, anzi, ritorni nella tua casa con indosso un abito più elegante...

http://www.edizionileucotea.it/it/home.php?s=0,1,2&dfa=do25&pg=&diditem=1806

https://www.facebook.com/pages/Laltra-faccia-del-cammeo/1471596399735884?ref=hl

IO E LA SCRITTURA: AMICHE DI PENNA.

Ricordo bene il giorno in cui tutto ha avuto inizio. Sento ancora gli odori, ne vedo la luce soffusa e il cuore... difficile da trattenere nel petto. Su questa strada sono stata accompagnata da amici a cui non potrò mai rinnegare il merito di essere riusciti a tirar fuori le mie potenzialità. Occhi saggi che hanno visto oltre, là dove nemmeno io avevo provato mai ad affacciarmi. Poi quando per la prima volta ho deciso di vedere anche io oltre, nell'oltre racchiuso in me, mi sono innamorata di tutta quella luce e ho deciso di portarla fuori. Come? Attraverso la scrittura. Da lì non mi sono più fermata. 
Una settima fa è uscito il mio romanzo d'esordio e ancora fatico a crederci, tanto da non riuscire a godermi il momento. Quando inviavo il manoscritto alle case editrici sapevo che ciò poteva avverarsi, ma la vedevo una realtà troppo lontana. Invece è accaduto e cosa importante, per chi è del settore, senza investire un centesimo.
Io e la scrittura siamo diventate sorelle inseparabili e assieme attraversiamo questo sentiero fatto di emozioni. Insieme non abbiamo paura e sappiamo che qualunque cosa accadrà resteremo sempre innamorate l'una dell'altra.
"Io sono convinta che la scrittura non serva per farsi vedere ma per vedere", Susanna Tamaro


domenica 9 marzo 2014

MI REGALO UN'ORA...

Voglio calzare scarpe di raso e sentire i capelli acconciati tirar sulla fronte. 
Il bustino stringe in vita e il caldo della sala scivola lungo la nuca... 
Sarà un'ora di altri tempi. Lascerò che Chopin mi conduca lungo la notte. Aprirò libri ingialliti e sfoglierò pagine vissute. Bacche di rose... Vermiglie,  profumate l'aria che sospira alla finestra, mentre il pendolo marcia aldilà della parete. Non voglio curarmi d'altro se non di questa ora tutta mia. 

CHOPIN:

sabato 8 marzo 2014

NON CHIAMATEMI DONNA...

 
 
Caen, 1835
 
 
Cara madre,
perché quel che è natura appare ai vostri occhi plebeo? Fu lo stesso per me nel vostro grembo? Fui per voi vergogna?
Di amore vi siete svestita. Cieca, non avete neanche provato ad allungare la mano. Mi accusate di volgarità solo per aver appannato il vostro disegno. Solo per essere sfuggita all'elegante gabbia, che pur sempre carcere resta.
Da buona istitutrice avete fatto di me una bambola aggraziata da mostrare e prostrare. Porto ancora i segni ai polsi delle corde animate da voi esperta marionettista.
Non rinnego il mio esser donna, rinnego il peso che ne rallenta il passo; il respiro spezzato dal diniego.
Io voglio esser rosa con le sue spine, viver d'amore e morire a spada tesa. Voglio esser saetta e illuminare l'oscuro. Infuocare il ramo volto al cielo e esser cicatrice.
Vi prego non chiamatemi più Isabelle, non chiamatemi donna, chiamatemi Libertà. Perché di essa mi nutro e se sarà necessario, in nome suo, affronterò la morte.
 
Colei che mai più vi apparterrà
 


giovedì 6 marzo 2014

L'altra faccia del Cammeo la fragilità dei sogni


 
 
 

Booktrailer de "L'altra faccia del cammeo"

Tratto dal romanzo di Zito Annamaria, Edizioni Leucotea

mercoledì 5 marzo 2014

NEWS - ALLE 18:00 RENDERO' PUBBLICO IL BOOKTRAILER DE "L'ALTRA FACCIA DEL CAMMEO", Edizioni Leucotea... NON MANCATE...


5 Marzo 2014 - L'altra faccia del cammeo

Un giorno che non dimenticherò

Mentre facebook impazza e il telefono fuma, provo con le mani che tremano a condividere con voi l'uscita del mio romanzo d'esordio: L'altra faccia del cammeo, edito da Edizioni Leucotea. Da oggi finalmente è in vendita. Sono emozionata e nessuna parola può descrivere come mi sento in questo momento. Se un libro è come una sposa, visto che piove "libro bagnato libro fortunato".
 
 
Mi prendo giusto il tempo di metabolizzare; poi cercherò di raccontarvi di più di questa esperienza.
 

 

lunedì 3 marzo 2014

PAROLE... IN SILENZIO

L'estate scorsa ho avuto il piacere di leggere "I sensi del silenzio - quando la scrittura si fa dimora" di Duccio Demetrio, professore di Filosofia dell'educazione, all'Università degli studi di Milano-Bicocca. Un libro piccolo nelle dimensioni, ma immenso nel contenuto. Il silenzio... sviscerato e descritto con semplicità e profondità. Anche se per alcuni versi è indirizzato esclusivamente agli scrittori, prova a  sensibilizzare l'uomo su una componente della nostra vita di cui spesso si ha paura o comunque si sfiora con indifferenza. Insomma è un grazioso manuale che insegna ad amare il silenzio.
Il silenzio... non ne ho mai avuto paura; l'ho cercato, ho lasciato che mi avvolgesse e che liberasse i sensi da ogni limitazione. Il silenzio è un estremo confronto con se stessi. E' elevazione. E' ispiratore di emozioni. E' padrone del tempo. E' tela bianca per i pensieri. E' libro intonso per le parole. Parole lisce, morbide, raschianti. Acri e dolci all'occorrenza. Parole profumate. Parole che sanno di bruciato, perse nei carboni. Carboni spenti... e nel freddo torna il silenzio. Silenzio...
 
IL MARE SI RITRAE E RESTA SOVRANO IL SILENZIO - (citazione presa da "I sensi del silenzio")
 

sabato 1 marzo 2014

Parole che in punta di piedi penetrano il cuore

"Vorrei essere un foglio bianco per indossare le tue parole... leggère scorrono lungo i solchi della pelle, sfiorano il silenzio e temo di perderle tra le lacrime. Un canto che nutre l'anima e germoglia nel petto. Parole... si riflettono nei miei occhi e il domani si illumina. Non è di altro che voglio nutrirmi".
Voglio ringraziare un amico che oggi attraverso i suoi pensieri - come fosse sole - ha riscaldato il giardino immaginario in cui mi rifugio quando voglio restare lontana da ciò che sporca la vita. Io, che voglio circondarmi di beltà, oggi ho ricevuto in dono parole dipinte con grazia. Vorrei  emozionarmi ogni giorno dinanzi a un'anima così pura che gelosamente custodisce la sua natura. Oggi, nel libro della mia vita, non sarò io a scrivere, ma tu mio caro amico. Ti lascerò lo spazio per comporre parole che in punta di piedi penetrano il cuore. E se un giorno l'oscurità mi assalirà, sarà a questo giorno che ricorrerò. 
Il sentiero del giardino di Monet a Giverny
  

giovedì 27 febbraio 2014

Giù la maschera dell'ipocrisia

Sono tutto e il contrario di tutto. Emily Dickinson

L'ipocrisia... in merito la letteratura ha molto da insegnarci. I libri che ne hanno parlato non si contano, eppure resta una tra le malattie più diffuse. Il rimedio più semplice sarebbe leggere e non solo contemporanei, ma perdersi tra le pagine dei libri che oggi si definiscono "antichi" "passati" per ritrovare oltre a cultura e piacere una funzione educativa ormai inusuale.
Molière nella sua commedia "Tartuffe ou l'Imposteur", da noi conosciuta come "Tartufo", sviscera il tema dell'ipocrisia attraverso la personalità del protagonista. Per Tartufo l'ipocrisia è il mezzo per raggiungere i propri scopi. A questo punto viene lecito soffermarsi e riflettere su coloro che quotidianamente attraversano la nostra vita. Sì, lo so, in giro vi è un'epidemia. Siamo in pochi ad aver calato la maschera. Io l'ho fatto già da un po' e ancora pago lo scotto della diversità; perché oggi ciò che è normale è diventato diverso. Una diversità che esilia. Per quanto mi riguarda il mio non essere ipocrita viene visto come aggressività. E' facile definire una persona aggressiva quando questa è  scomoda, rovina i piani. Pazienza... Lascio che gli altri pensino di me ciò che vogliono, intanto io quando mi guardo allo specchio non vedo una persona sconosciuta, ma riconosco me  e la mia anima.  Oh povero Dorian Gray! quando nella soffitta scopre il quadro che rappresenta il suo vero io; (...) Diede in un grido di pena e di sdegno. Nessun cambiamento era visibile, senonché negli occhi c’era un’espressione di furbizia e sulla bocca la piega sinuosa dell’ipocrisia. (...) La stessa Charlotte Bronte in "Jane Eyre" descrive il preside di Lowood come colui che incita le sue allieve a una vita rigida, facendole soffrire la fame e il freddo, mentre con la sua famiglia vive nel lusso.
Parlare di ipocrisia richiederebbe troppo tempo, ma provate almeno oggi a togliere la maschera e a essere voi stessi. Non è difficile riconoscere la sincerità e saperla distinguere dall'ipocrisia.
Vi lascio con i versi di Aldo Palazzeschi...
 
Ipocrisia
Mi piace l’ipocrisia,
perché mi fa vedere l’uomo
attraverso tanti veli
come una cipolla
tanto che noi
col gusto che si spoglia una persona
ci divertiamo a sfogliarla.E credendo sempre

che ogni velo sia l’ultimo
da portar via,
invece no,
ce n’è un altro e un altro ancora.
Finché arrivati al centro:
oh!
non c’è nulla
perché l’anima
se l’è succhiata tutta
l’ipocrisia.

martedì 25 febbraio 2014

LE DONNE DELLA MIA VITA

Virginia Woolf

Non sono una femminista, mi piacciono gli uomini e nutro molto rispetto per chi ha orientamenti diversi - l'amore non ha sesso -, ma della donna ho un'adorazione divina. Non vi è montagna che ella non riesca a scalare e del dolore ne fa una condizione naturale. Nel mio cammino ho incontrato donne e storie di donne che hanno lasciato in me un segno da cui difficilmente risanerò; una ferita che volutamente lascio aperta per non dimenticare da dove provengo.
Nella scrittura è stata la stessa cosa; per quanto io non faccia alcuna differenza tra autori uomini e donne, nutro una preferenza incondizionata per alcune scrittrici. Pochi giorni fa ho citato Irène Némirovsky, oggi, invece, voglio parlarvi di Virginia Woolf. A dir la verità la amo più come donna che come scrittrice. Sin dal principio ogni volta che leggevo qualcosa di lei, sentivo la necessità di andare oltre le parole e la narrazione, ricercando tra le righe emozioni, paure... il suo essere. Poi qualche anno fa ho letto "Diario di una scrittrice" della stessa Woolf ed è stato AMORE. Alcune pagine dei suoi numerosi diari - scelte dal marito Leonard Woolf - diventano un meraviglioso libro. Ritengo di non essere all'altezza di poter parlare di lei, per questo voglio riportare qui di seguito alcuni suoi pensieri, che spero lascino in voi un pizzico di curiosità...
"Qualche bucaneve in giardino. Sì, pensavo: viviamo senza futuro. Questa è la cosa strana: coi nasi schiacciati contro una porta chiusa." - 26 gennaio 1941
"Io sono per natura, credo, una outsider. Compio il mio miglior lavoro e mi sento più sostenuta quando ho le spalle al muro." - 22 novembre 1937
"Quanto a bellezza, come dico sempre passeggiando nel giardino dopo colazione, troppa per due occhi soli. Basterebbe a inondare di felicità una popolazione intera, se soltanto si desse la pena di guardare." - 27 marzo 1937
"Avventurarsi, scoprire, non abbandonarsi ad atteggiamenti rigidi: essere duttili e nudi di fronte alla verità." - 14 ottobre 1934
"Non si scherza con le parole - non si può - quando si vuole che durino in eterno." - 21 gennaio 1933
"La vita, insomma, è molto solida o molto instabile? Sono ossessionata da questa contraddizione. Dura da sempre, durerà sempre, affonda giù fino alle radici del mondo, quest'attimo in cui vivo. Ed è anche transitorio, fuggevole, diafano. Passerò come una nuvola sulle onde." - 4 gennaio 1929
 

domenica 23 febbraio 2014

...E SULL'ULTIMA PAGINA CALA IL SIPARIO

Sul comodino, spavaldo, sta "Candido" di Voltaire; mentre, in attesa di lettura, aspettano le ultime otto pagine di "Una pedina sulla scacchiera" di Irène Némirovsky. Che fatica gli ultimi soffi di un libro. Lo vivo come un vero e proprio lutto. E mentre cresce la voglia di leggere qualcosa di nuovo, vivo la malinconia dell'addio. Anche quando avrò terminato di leggerlo, girerà per casa ancora alcuni giorni; poi sopraffatta dall'amore per la nuova lettura e distaccata per cautelarmi dal dolore, lo riporrò alla rinfusa tra gli altri fratelli. Nei miei anni quanti libri non terminati, quante chiuse mancate. Io, che mi nutro di curiosità, perdevo l'appetito, restando cieca e avvolta dalla sofferenza. Non avrei più rivisto quei volti che in una seconda lettura faticavano a ritornare gli stessi. Gli odori  e le voci sarebbero svanite nel nulla. Un abbandono faticoso da ingoiare. Di seguito scopri di avere paura della morte (e chi non ce l'ha!?) e ti dici che anche se c'è una correlazione tra le due cose (detto qui in maniera semplificata) non puoi andare avanti così. Ti dici che è una mancanza di rispetto verso lo scrittore; ti dici che non è un libro letto se non riesci ad arrivare alla fine. Insomma ti dici tante cose, eppure ogni volta che giungi a quel fatidico punto in cui tutto sembra volgere al termine, senti forte l'impulso di chiudere e scappar via... Poi tutto cambia e non puoi negare al tuo romanzo un finale. Il punto di vista muta e il dolore indossa una nuova veste. In quei giorni, credo di aver parlato poco e ascoltato molto il silenzio, fino a quando l'ultimo punto è stato posto. Oggi lascio che per ogni libro cali il sipario e dalla platea tiro un fiore, indimenticabile effluvio di ciò che è stato.

sabato 22 febbraio 2014

E IL TITOLO FU SVELATO...

Per tutti coloro che in questo lungo periodo cercavano di conoscere il titolo del romanzo, eccolo: L'ALTRA FACCIA DEL CAMMEO. Poteva essere un solito sabato mattina e invece scopro di essere stata taggata dalla Edizioni Leucotea per una news - l'annuncio dell'uscita  - ormai prossima - del mio romanzo. Tra le righe leggo il titolo e come per incanto tutto prende forma. La mia piccola creatura. Purtroppo non posso dirvi altro; vi lascio nella curiosità. Ma... provate a guardare oltre il titolo; pronunciatelo delicatamente e ascoltate le sue emozioni e... lasciatevi trasportare dalle immagini, chissà... un effluvio potrebbe sfiorarvi il volto.

giovedì 20 febbraio 2014

PITTURA E POESIA: UN CONNUBIO PERFETTO

Per uno scrittore è indispensabile documentarsi; se poi vi è il desiderio di descrivere un secolo passato la fatica si fa doppia. Prima di proseguire questo discorso, desidero fare una premessa: non voglio pavoneggiarmi definendomi una scrittrice; comunemente sono scrittori "quelli già quotati", ma per essere precisa - col vocabolario in mano, cosa oramai insolita - leggo: "SCRITTORE - 1. Chi scrive opere letterarie in prosa. 2. Autore di un determinato scritto." e nel mio piccolo credo la cosa valga anche per me. Tutto questo per poter parlare di scrittura e di come la mia passione per il 1700 e il 1800 mi obblighi a studiare minuziosamente e assiduamente. Nel mio caso internet, per quanto abbia un ruolo importante, non è mai abbastanza. Il mio pane quotidiano sono i libri. Leggere sempre e tanto di quei secoli ti permette di "raccogliere" immagini e quotidianità necessarie per una scrittura realistica. Ci sono però due P che, oltre a nutrire gli occhi e il cuore, conducono leggera la penna sulle pagine bianche. Pittura e Poesia. E' difficile, per me, spiegare quali emozioni provo dinanzi a un dipinto dell'Impressionismo. Quel che conosco è merito della mia curiosità e difficilmente utilizzerò una terminologia precisa, ma credo si tratti di MAGIA (termine che uno scrittore non dovrebbe mai utilizzare; così mi hanno detto. Perché poi? Povera parolina, così bella e affascinante). MAGIA... la stessa magia che provo dinanzi a una poesia. E a questo punto alle due P ne aggiungerei una terza: P di Pace. Torniamo alla scrittura. Ricapitolando, attraverso i dipinti, la poesia e la mia strabordante immaginazione, rivivo e descrivo quei secoli come se appartenessi a essi.
Camille Pissarro - La Forrajera, 1884
 
Camille Pissarro - Giardiniere al sole pomeridiano

 
Camille Pissarro - Giardino a Eragny
 
 

Non soffermatevi a osservare superficialmente; guardatene l'espressione dei volti e ciò che avrebbero voluto dire, la postura di un corpo affaticato, l'abbigliamento, le case, le piante nelle loro stagioni, la profondità oltre i muretti... e lasciatevi cullare dalle meravigliose parole di Emily Dickinson

L'Angolo di Paesaggio -
Che ad ogni risveglio -
Fra la Tenda e il Muro
Sopra un'ampia Fessura -
Come una Veneziana - in attesa -
Si accosta ai miei occhi aperti -
È solo un Ramo di Melo -
Che si staglia obliquo, nel Cielo -
La Sagoma di un Comignolo -
La Fronte di una Collina -
Talvolta - l'Indice di una Banderuola -
Ma quest'ultima è - Sporadica -
Le Stagioni - mutano - il mio Quadro -
Sul Ramo di Smeraldo,
Mi sveglio - e non trovo - Smeraldi -
Poi - Diamanti - che la Neve
Da Scrigni Polari - mi ha portato -
Il Comignolo - e la Collina -
E anche il dito del Campanile -
Questi - non si muovono affatto -


QUESTA NON E' MAGIA?! Ed è solo un piccolissimo esempio...

mercoledì 19 febbraio 2014

IL TUO PROSSIMO VIAGGIO? UN LIBRO
Il concetto è semplice: se non puoi andare in vacanza regalati un bel libro. Fa bene alla tasca e alla mente. Certo questo non vuol dire che dovrai rinunciare sempre a fare un viaggio, ma con i tempi che corrono le vacanze  si riducono a piccole trasferte o addirittura vi si rinuncia completamente. La mia soluzione può sembrare controcorrente o dettata da un interesse proprio, invece è una semplice soluzione che si acquista in libreria. UN LIBRO. Non uno qualunque; né il primo in classifica tra i più letti... Un viaggio è cultura, storia, ed è proprio questo che dovreste cercare in un libro. Un viaggio nel tempo, in luoghi sconosciuti, tra personaggi reali e inventati. Garantisco; tanto di ciò che ho visto fino a oggi lo devo ai libri. E se pensate come me che un viaggio è anche divertimento, cercate un posto e un contesto dove la lettura risulterà piacevole. In questi giorni si parla tanto del dipinto "La ragazza col turbante" di Johannes Vermeer; in libreria troverete "La ragazza con l'orecchino di perla" di Tracy Chevalier. Questo libro è stato il mio viaggio in Olanda. Un'Olanda della seconda metà del 1600. Nessuna Agenzia di Viaggi potrà mai regalarvi un'esperienza simile... Sento l'odore di cera; il vapore del bucato in ammollo, le strade all'alba e il freddo risveglio del mercato. Vicoli stretti e una soffitta dove custodire il proprio mondo. Provateci e soprattutto BUON VIAGGIO!

martedì 18 febbraio 2014

IL BURROSO PROFUMO DI CROISSANT

Rouen - Colazione da Paul
 
 
Sedersi a un tavolo, sorseggiare un caffè e sapere di essere già stati in quella strada che scorre aldilà del vetro. Sentire i cavalli sulla via e le voci chiassose della gente e il ragazzino con i giornali appena sfornati che urla: "Le Figaro!". Ombrellini sfiorati dal sole a coprir volti incipriati. Inchini ossequiosi e sguardi indiscreti. Abiti fruscianti e rigidi boccoli. E ancora, oltre la strada, il mercato con i suoi effluvi lezzosi... Una vita già "vissuta"? E mentre scivola su di me il dolce profumo di burro volgo il pensiero a un presente che a volte non sento mio. 

Le parole: prezioso scrigno di eterni ricordi


Se non ci fossero state le parole di chi mi ha amata oggi forse non sarei io a scrivere, ma un'altra me con diversi valori e idee. Ai miei piedi solide radici sono state quotidianamente innaffiate e ora che della sua carne mi resta solo un'immagine sbiadita, vivo di quelle parole e fatico affinché restino sempre a me legate. Parlate, raccontatevi e soprattutto chiedete. Porgete le vostre domande a quel passato che non vi è appartenuto. Tutto vi sembrerà lontano, ma è da lì che siete sbocciati. Un tenero ricordo di me col capo poggiato sul grembo di mia nonna e parole... parole... Vividi racconti che oggi  accorciano la lontananza. Probabilmente conosco più cose di lei di quanto io sappia di me stessa. I suoi anni si agitano attraverso la mia penna e per quanto io provi a restar lontana da trascriver la sua vita, sento in ogni mio personaggio il suo respiro e della sua pelle ne riconosco il profumo. C'è solo una cosa che non siamo riuscite a raccontarci: il futuro... e di esso il mio libro.

lunedì 17 febbraio 2014

IL MARE DEL NORD... 





 - Quando senti per la prima volta il vento tra i capelli intuisci che aldilà del paese qualcuno ti chiama...  pungente sul viso la sua carezza; nell'avanzare dei passi lo senti bisbigliare tra il vorticoso cantare dei gabbiani... il mare del Nord... col cuore in gola vorresti perderti in LUI. E' culla nella pace del tramonto; è furia nelle tormentate viscere. Non vi è occhio che riesca a restarne inerte... - Questa sera le mie parole, tinte di malinconia, hanno l'odore della pioggia. Granville, un paesino a nord della Normandia. Una parte del mio cuore è rimasta lì, ma ho portato via un vivo ricordo racchiuso oggi nelle pagine del mio romanzo.